Testi Critici - Claudio Costa - Pittore Paesaggista

Vai ai contenuti
Amante dei riflessi della natura e dei colori degli impressionisti Costa dipinge le emozioni della luce che riesce a scovare nei paesaggi lombardi e piemontesi. L’acribica attenzione del particolare gli fa interpretare sulla tela istanti irripetibili come il focoso riverbero dell’alba su un torrente o l’ultimo lampo del giorno in una fitta boscaglia. La sua pittura affascina per il serico lucore con cui ammanta la vegetazione in sapienti calibrazioni tonai tonali e pregevoli sfumature. Nel “Risveglio autunnale nelle Langhe” i vigneti splendono rigogliosi di pampini in varie gradualità di verde, appena scosse da qualche caldo accento cromatico, immersi ne mare rosato delle onde di colline in lontananza. Entusiasmante l’armonia fiabesca in “Passeggiata sotto la Neve a La Morra”, tra le vigne dell’uva Nebbiolo dove nasce il vino Barolo: qui le gradazioni tonali di bianco si cristallizzano intorno alle monocromie nere - dai tenui riflessi bluastri - del paesaggio, scolpito nell’ombra del cielo nebuloso ma già propizio di lieve chiarore.
Fabio Carisio - Critico, Giornalista e Direttore rivista Art & Wine

Spazio al paesaggio. Claudio Costa è un abile pittore milanese alla sua prima apparizione nelle mie gallerie. Romantico e raffinato appare il suo tratto pittorico, i suoi scorci della Pianura Padana colpiscono per il realismo con cui sono dipinti sulla tela, il tratto è di chiara matrice impressionista. La sua pittura è poetica e il suo sguardo mi piace perché attento alla natura e al suo mutare silenzioso con il susseguirsi delle stagioni. Propongo una serie di lavori selezionati personalmente, certo che i consensi risulteranno unanimi.
Mario Mazzoleni - Mazzoleni Art  Gallery, Alzano Lombardo, Bergamo

C’è un amore nella vita e nell'arte di Claudio Costa: il paesaggio lombardo, già dipinto dai Chiaristi in atmosfere azzurrate e cantato in versi dall'illustre emigrante Quasimodo, che dedicò molte liriche agli alberi e alle acque di Lombardia. Il pittore Rhodense si discosta dalla lezione sia del Chiarismo Lombardo sia di Quasimodo e ci presenta una pianura splendente, veritiera, raccontata nei minimi dettagli. La felice mano di Costa ci presenta sempre un paesaggio sereno, silenzioso, dove sarebbe bello ogni tanto passeggiare, raccogliendo i pensieri, immersi in una natura morbida, di cui il pittore è eccellente interprete.
Vera Agosti - dal Catalogo “Oltre - Arte Contemporanea”, Galleria Quadrifoglio Rho

Ci inoltriamo ancora nella campagna lombarda con le tele di Claudio Costa, attratti nel fascino della pianura, tra luminosi torrenti innevati e sentieri che il pennello anima di un ritmico frusciare di toni, di luce e di ombra, in uno stile mosso, dove si cattura il silenzio della neve o il passaggio del vento tra i rami.
Dr.ssa Elena Carrea - Giornalista e Critica dell'Arte

Oggetto della pittura dei paesaggi di Claudio Costa è la Natura: l’antica Madre dispensatrice di doni e generatrice di vita, colta nei suoi aspetti più vivaci e festosi. Nei paesaggi Claudio Costa, rappresenta fertili campagne, prati multicolori, boschi rigogliosi: dimensioni agresti ideali che sembrano voler fermare o catturare la “sensazione” della Natura. La sua pittura è ottimista, solare, tanto da coinvolgere l'osservatore nella limpida purezza della tinte e nella freschezza degli accostamenti, facendogli così distogliere lo sguardo e l’animo dal grigio e dalle ombre della quotidianità.

Dr.ssa Annalisa Santaniello - Museo del Novecento Milano
Torna ai contenuti